La strada della Furiosa (Considerazioni a cdc su Mad Max: Fury Road) (piccolo aggiornamento)

AMMIRATEMI!!!!

No. Non me. Il film dico, ammiratelo, con stupore e meraviglia, come ho fatto l’altra sera al cinema.

E’ un sequel? No E’ un Prequel!? No è un uccello che vola!!!
Nemmeno… è una macchina che viene travolta da una tempesta di sabbia…

Dopo trent’anni ritorniamo in quel deserto post-atomico che tanto ci è caro…

Di recensioni tecniche ne troverete a bizzeffe e non ne darò, quello che cercherò di fare è di comunicare le mie sensazioni, le mie emozioni un po’ a mente fredda… (ma poco… che c’ho ancora l’adrenalina in circolo)

Fury Road è la storia dello scontro di due sogni, due sogni antitetici, opposti, conflittuali. E’ chiaro che uno dei due debba soccombere.

Il primo è il sogno di Furiosa, l’Imperatrice Furiosa, che fugge dalla relativa sicurezza della Cittadella portando con se un carico prezioso.
Furiosa ha il sogno di ritornare al Posto Verde, ricordo della sua infanzia ormai lontana ma sempre vivido nella sua mente.

Furiosa è un pezzo grosso nella Cittadella, una persona che si sa fare rispettare, una persona che ha lavorato come un fiume carsico per poter arrivare a realizzare il suo sogno. Ed è all’inizio di questa sua impresa che noi la incontriamo.

L’altro sogno è quello di Immortan Joe, lui sta cercando di salvare l’umanità, un’umanità spezzata, malata, derelitta, sconfitta dalla guerra.
Immortan Joe è il Re della Cittadella, è colui che dispensa l’acqua che la dosa, avvertendo di non divenirne schiavi, come se fosse una sostanza che da assuefazione… E con buona ragione, vista la scarsità di questa risorsa necessaria.

Non è un mondo per mammolette questo.
Non esiste il giusto o sbagliato, esiste la sopravvivenza, ad ogni costo.

Dicevamo due sogni in conflitto, quello di Furiosa, e quello di Immortan Joe, che per realizzarlo ha bisogno di qualcosa di prezioso.

Già.

Il carico che Furiosa si è portata dietro nella sua fuga.

Questo è principalmente il motore del film.

E Max?

Che ruolo ha Max in tutto questo?

Max è l’uomo che non ha sogni, che li rifugge perché i suoi sogni sono incubi, sono le persone che sente di aver tradito, i suoi sensi di colpa che lo accompagnano sempre.
Perché Max di persone ne ha lasciate indietro tante. E’ un sopravvissuto, e non cerca la morte eroica, lui cerca sempre un modo di sopravvivere, e se per sopravvivere deve lasciare indietro qualcuno…

Sopravvivenza ad ogni costo…

E poi ci sono loro… i figli della guerra, pallidi, emaciati, guerrieri malati votati al Valhalla… e la gioia dei loro dentisti con i loro denti cromati a spray… (mi chiedo se faccia male… ma visto il momento in cui lo utilizzano, credo che importi poco loro)

Due ore passate in un soffio e con il cuore in gola…

AMMIRATEMI!!! (No. Non me, il film dico)

 

Addendum:

Guardando il film in lingua originale, Imperator è un titolo, un ruolo, non il nome.

Quindi anche la traduzione italiana è “corretta”

Il dialogo è piu’ o meno questo,

An imperator has gone rogue.
-who?
-Furiosa.

Quindi ci saranno sicuramente altri imperator all’interno della cittadella.

8 pensieri riguardo “La strada della Furiosa (Considerazioni a cdc su Mad Max: Fury Road) (piccolo aggiornamento)

  1. eh no! Immortan Joe non ha un sogno… è semplicemente un tiranno.
    Se avesse un sogno e seguisse un ideale l’acqua non la butterebbe via così (non la dispensa, fa il gradasso).
    Non è lo scontro di due sogni, è il ribellarsi al tiranno di turno, che in qualità di capo/divinità in terra fa il bello e cattivo tempo di tutti, manipola le menti ma non per un fine comune, solo per scopi personali ed egoistici.
    Detto questo… nonostante tutto l’afflato femminista tanto inneggiato a me ha fatto cacare!
    D’altro canto, come hanno giustamente detto i miei amici, non solo sono “femmina” ma “bi-femmina” in questo periodo e non c’era da aspettarsi altro!
    XD

  2. Tanto per cominciare non è “l’imperatrice Furiosa” in realtà il suo nome è Imperator Furiosa. Si tratta appunto di un nome di persona non di un titolo. Questo perché in inglese (potesse schiattare) imperatrice si dice “empress” mentre “Imperator” è latino e si traduce “Imperatore” e non Imperatrice…

    Secondo: Immortan Joe non vuole salvare l’umanità ma vuole soltanto avere una sua discendenza “sana” fisicamente.

    Terzo: la questione della “sopravvivenza” fa parte dell’inspiegato di questo film e che non si può far rientrare in modo semplicistico nella “sospensione dell’incredulità”. Di cosa si cibano in Mad Max? Perché la gente respira senza usare dei respiratori? Sospensione dell’incredulità è quando uno accetta che Bruce Banner diventa Hulk a causa di un esperimento scientifico malriuscito che fa assorbire al suo corpo una dose enorme di raggi gamma che ne modifica la struttura cellulare senza però ucciderlo… ok, è una stronzata a livello scientifico ma “sospendendo l’incredulità” non hai bisogno di altre spiegazioni.

    Invece non si può dire: “c’è stata una guerra atomica e la gran parte dell’acqua è scomparsa” perché la scomparsa degli oceani produrrebbe un’ossidazione di tutto ciò che è ossidabile, e quindi producendo anche un alto livello di anidride carbonica e monossido di carbonio, e l’idrogeno più leggero finirebbe in alta atmosfera e spazzato via dal pianeta (rendendo di fatto complicato il riformarsi dell’acqua…) dal vento solare. Se a questo aggiungi che non c’è vegetazione e quindi non si produce più ossigeno, se ne trae come conseguenza che la composizione dell’atmosfera dovrebbe essere irrespirabile. Ma su questo uno potrebbe dire che la maggioranza delle persone è ignorante e quindi nemmeno lo pensa.

    Ma il fattore cibo? Senza vegetazione e senza acqua di cosa ti nutri? Di animali? E loro di cosa si nutrono?
    Se devo immaginarmi io i vuoti lasciati dalle spiegazioni fornite per la “sospensione della incredulità” allora vuol dire che non si è fatto un buon lavoro. Come dicevano i romani: “tutto quello che non è nella legge è permesso”.

    Quindi mi immagino che quella è una situazione che riguarda solo l’Australia (dove è ambientato) e magari gli oceani sono scesi di 120-200 metri (ritirandosi per chilometri…) e magari nell’emisfero nord c’è la neve fin dentro al mediterraneo… e nemmeno di tutta l’Australia visto che la gente è viva e quindi in qualche modo si nutre e quindi da qualche parte il verde e l’acqua esistono… e in effetti nel terzo film di Mad Max c’è un punto verde che Max vede… e questo viene definito come sequel dal regista stesso, quindi le conoscenze che Max si porta dai film precedenti dobbiamo accettarle come facenti parte del film stesso. Ma se così stanno le cose, allora tutto il discorso di Max sul tornare indietro non ha senso perché da qualche parte il verde esiste per forza. Magari c’è chi controlla questo verde… magari esistono serre ed allevamenti di bestiame e il cibo viene barattato con carburante… ma questo noi lo ignoriamo, possiamo solo immaginarlo o supporlo… quindi ancora una volta, la sospensione dell’incredulità in questo film non è che ha buchi… ha voragini…

    Questo ovviamente senza parlare minimamente della trama solo perché voglio essere pietoso e non si tratta del fatto che io non sono capace di mettere da parte la logica e godermi “emotivamente” lo spettacolo. Bisogna essere onesti e dire che mentre in molti film di fantascienza la sospensione dell’incredulità ha confini che comprendono tutto quello che non è realistico e la spiegazione è esaustiva, in Mad Max: fury road questo non accade. Nei film fantasy non c’è nemmeno bisogno di inventarsi una spiegazione particolare, è sempre merito della magia…

    1. per non parlare della geniale idea di farsi una traversata in moto di 120 gg nel deserto…
      con quale carburante? (oltre che con quale cibo)?
      Per me è una cagata pazzesca!

    2. Oh… beh… per Imperatrice Furiosa mi rifaccio alla “traduzione” italiana…

      Scordatevi la logica con questo film.
      Scordatevi la distinzione che facciamo noi fra bene e male. Sono regole che non valgono piu’. In questo mondo.

      Per Clelia, Immortan Joe un tiranno? Certamente.
      Ma anche i tiranni hanno sogni da realizzare.

      Dal suo punto di vista lui sta cercando di salvare l’umanità… e se per far questo deve riuscire a far nascere “figli sani” dalle sue “mogli”… state pur tranquilli che lo farà.

      I giorni di traversata nel deserto sono centosessanta (a quanto mi ricordi, ma potrei aver capito male)… ma non è importante.
      Come non è importante dove trovano il cibo l’acqua…

      In quel deserto post-atomico avranno imparato a sopravvivere… Non è importante come sono sopravvissute finora… e non è importante quanti giorni possa durare questa traversata…

      Quella traversata è il “punto di rottura” di Max. Che non vuole avere a che fare con altri fantasmi… di gente che si è lasciato alle spalle…

      ne ha già fin troppi, anche qui è una decisione egoistica (non le voglio sulla coscienza in questa maniera) che lo spinge a tornare indietro e proporre quel piano folle…

      la Follia… è questa la chiave di lettura…

      La Follia non va a braccetto con la logica…

      Ed il film si chiama Massimo il Folle (O Massimo Follia…) non le nuove avventure di Spock nel mondo di Spot… (Il gatto di Data) 🙂

      1. Non sono d’accordo… un conto è la follia dei personaggi, un conto è l’illogicità dell’ambientazione e della trama del film… sono due pianteti diversi che non possono essere messi tutti in un unico calderone, altrimenti come ho detto già ad altri, non avremmo mai modo di poter giudicare un film e dire che fa cagare a spruzzo e nemmeno di esaltarlo, perché in finale se si deve “sospendere l’incredulità” su ogni singola cosa e anche la logica con cui il tutto è stato realizzato non esistono più metri di giudizio che ci rimangono… non potremmo mai dire che l’Impero colpisce ancora è un capolavoro… né dire che la corazzata cotemkin (quella di Fantozzi…) è una cagata pazzesca…

        E Mad Max non è folle nel senso che vive in una realtà diversa, è “folle” per la sua vendetta… infatti nel primo film Max ammanetta Johnny per una caviglia a un rottame che sta perdendo carburante e porta Johnny vicino alla pozza che si sta ingrandendo e lascia l’accendino acceso là vicino e poi dà un seghetto a Johnny per dargli la possibilità di amputarsi il piede prima che il carburante prenda fuoco. Mentre si allontana Johnny gli grida dietro: “Tu sei pazzo!” e poi tutto esplode.

        Non so se tu hai visto “giustizia privata”… il protagonista era un genio con una logica perfetta, ma la sua vendetta è folle… e questo rende interessante il personaggio perché è complesso

        Walter, è un po’ come quando tu vedi una storia in cui i protagonisti e tutti gli aiutanti muoiono. Si viola una legge non scritta che è quella che se una storia viene raccontata, qualcuno deve pure conoscerla. Se tutti muoiono chi ce la racconta? Un fantasma? Una divinità?
        Teoricamente nessuno ci vieta di far morire tutti in una storia… ma per il solo fatto che lo facciamo la storia apparirà irreale e quindi inventata… lascia “Ismaele” a raccontare Moby Dick e la storia sembrerà vera perché c’è qualcuno che la racconta… quando si parla di logica e coerenza di una storia ci stanno dentro anche cose come questa. Anche prendere per il culo il lettore o lo spettatore è un’arte… se non se ne accorge vuol dire che hai fatto una grande storia… altrimenti hai fatto una cagata…

        1. Ci sono storie che vengono raccontate anche quando tutti i protagonisti sono morti…

          E magari quella che viene raccontata è una ricostruzione a posteriori, con le tracce che sono state trovate…
          🙂

          1. In realtà questo è possibile solo se uno dei protagonisti era un maniaco delle telecamere e registrava tutto. Questo può essere un modo per far morire tutti ma in realtà la storia è raccontata dal punto di vista di chi ha la telecamera…

            Negli altri casi quantomeno devi inventare qualcosa. Per esempio i dialoghi. Immaginati un duello nel west dove non c’è nessuno che assiste e i due protagonisti sparano nello stesso istante uccidendosi a vicenda… cosa si siano detti tra loro senza registrazioni puoi solo inventarlo…

            Ti faccio un esempio… chi racconta Star Wars? In teoria uno qualsiasi dei personaggi che rimangono in vita o in funzione (C3PO o R2D2) o sotto forma di fantasma… ma metti caso che gli autori di ROTJ dopo aver fumato chissà quale erba avessero deciso che Luke comunque non ce l’avrebbe fatta a salvarsi dalla distruzione della Morte Nera.
            Tutto quello che succede a Luke sulla Morte Nera sarebbe di fatto inventato e quindi usciti dalla sala avremmo tutti pensato che finiva in modo stronzo… ma dato che Luke si salva, noi veniamo a sapere che l’imperatore ha la capacità di fulminare come Giove e che Vader alla fine si è redento ed è tornato al Lato Chiaro… Anche avessimo visto le stesse sequenze, la morte di Luke ce le avrebbe fatte ritenere “false” come se qualcuno per rendergli omaggio avesse voluto “mitizzare” la sua figura… a meno che a Leia non appaia Luke sotto forma di fantasma…

            Ricorda, quando accade qualcosa a gruppi separati, ci deve sempre essere qualcuno che si salva per raccontare cosa è accaduto e nella storia ci deve essere anche una certa pausa per farti credere che ha avuto il tempo di raccontare la sua esperienza a qualcuno se successivamente questo personaggio muore.

            Tutte queste cose seguono il principio logico di causa-effetto e quello del flusso d’informazioni. Gli scrittori lo sanno bene e quelli bravi cercano di non cadere in trappole legate al punto di vista di chi racconta la storia.

            Ci sono storie che sono raccontate anche da altri punti di vista, ma di solito questo avviene quando uno dei personaggi racconta qualcosa oppure quando una storia si basa su un episodio e ognuno lo racconta come lo ha vissuto, oppure quando ci sono storie separate ma intrecciate che vengono di volta in volta raccontate dai vari protagonisti e le varie storie raccontano una meta-storia che non sarebbe stato possibile raccontare da un unico punto di vista a meno che questo punto di vista sia onnisciente, quindi come se la storia venisse raccontata da una divinità.

            Al di là di queste eccezioni, passare da un punto di vista a un altro nel corso della storia è un errore madornale che di solito fa perdere notevolmente qualità a una storia. E il punto di vista onnisciente nei racconti e sempre meno utilizzato anche perché meno coinvolgente dal punto di vista emotivo.

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