L’Italia va a fondo… ed io mi diverto

Mi diverto perché nonostante tutto, saprei che se si votasse domani, rivincerei ancora, perché in fondo gli Italiani sono come me, si riconoscono in me, e più gli altri, i Comunisti, che ho re-inventato io, per dare un Nemico Comune a chi mi sostiene, più gli altri mi attaccano, più i miei fedeli elettori si stringono attorno a me.

Mi amano? Mi temono? Vogliono qualcosa da me?

Un po’ di tutto questo.

Si ho letto le intercettazioni, dove quelle ragazze mi dicono dietro le spalle che sono un vecchio porco, che la statuetta me la vogliono tirare, e chiaccherano e chiaccherano…

Ma intanto sono inginocchiate, mi chiamano amoruccio tesorino quando in realtà magari provano pure schifo…

Ma sono più potente del loro schifo…

Perché in fondo è questo il potere, non è altro, costringere la gente ad abbassare la testa, a fare quello che vuoi TU, nonostante loro non lo vogliono fare, e sai che non lo vogliono fare, è questo che mi fa GODERE, e voi COMUNISTI DEL CAZZO non potete fare altro se non mangiarvi il fegato.

HO CAMBIATO L’ITALIA. A mia immagine e somiglianza, i miei frutti saranno vivi per molto molto tempo.

SONO IMMORTALE, perché anche da morto non vi libererete di me. Perché ci sarà sempre chi mi osannerà, sono solo? Non ho amici… ‘fanculo gli amici, non mi servono, ho dei servi, che è decisamente meglio, gli amici potrebbero dirmi di non fare le cose che mi piacciono fare, i servi mi dicono sempre di si… rubano alle mie spalle?

E lasciali rubare…

Perché tanto il mio marchio è OVUNQUE.

Persino dentro di voi io ci sono.

Non vi libererete mai veramente di me.

 

5 pensieri riguardo “L’Italia va a fondo… ed io mi diverto

  1. La concussione può essere ottenuta anche tramite intimidazione.
    Un funzionario pubblico quando commette una concussione lo fa sempre in qualità di funzionario pubblico e mai da “privato cittadino”.

    Ti faccio un esempio. L’assessore che per assegnare un appalto si fa pagare una tangente, commette una concussione anche se in quel momento è in pigiama a casa sua.
    Sarebbe troppo facile per chiunque invitare gli imprenditori a casa propria per dire che non c’è reato di concussione perché non si è nell’esercizio delle proprie funzioni. Se sei assessore lo sei anche quando dormi.

    Invece in questo caso per la procura di Milano, Berlusconi si è tolto la giacca da presidente del consiglio e quindi la competenza non è del tribunale dei ministri. Faccio fatica a vedere il principio giuridico.

    Faccio notare che tutti i tribunali sono uguali e non è che quello di Milano è più uguale degli altri e quindi i processi sono giusti, corretti e santi solo se vengono processati a Milano mentre gli altri sono processi farsa. Il tribunale dei ministri è un tribunale come qualunque altro.

    Sulla questione totale alla fine credo che abbia ragione Sansonetti che di certo non è pro Berlusconi. Secondo lui c’è un dispiegamento di forze per le intercettazioni telefoniche che non è mai stato fatto per nessun mafioso (Sansonetti dirige un giornale calabrese) e dice che appare chiaro che alla procura non interessa arrivare a una condanna ma è abbastanza evidente che alla procura interessava far uscire le intercettazioni. Il resto è fuffa.

    Sempre Sansonetti dice che la sinistra fa un grave errore a correre dietro alle procure perché va bene porsi come obiettivo quello di “abbattere” Berlusconi, ma non tutti i modi sono leciti.

    Del resto Sansonetti in altri tempi ha dichiarato che lui è sempre stato un uomo di sinistra ed essere di sinistra significava prima di tutto essere garantisti e non “giustizialisti”. Vendersi alla causa “giustizialista” perché fa comodo non è essere di sinistra, ma essere semplicemente opportunisti.

    Sansonetti ha una visione “ideale” della politica e probabilmente non si è reso pienamente conto che siamo in piena oligarchia, dove la lotta non è più sui contenuti e le visioni del mondo, ma sul potere e basta.

  2. Se Berlusconi NON è nell’esercizio delle sue funzioni allora equivale a un qualsiasi privato cittadino che telefona alla questura. Ora, sulla base di cosa un comune cittadino può fare una concussione nei confronti della polizia?

    Bella domanda, se domani rivedo il tipo glielo chiedo.

    Pero’ mi son fatto un idea.

    Se telefono io alla Polizia e chiedo di liberare la nipote di Mubarak mi ridono in faccia, se telefoni tu idem con patate.
    Berlusconi è un caso diverso, perché si, telefona da privato cittadino, ma ha un potere leggermente “diverso” dal nostro, ha una “leva” maggiore.
    Per cui magari non si può parlare di concussione, ma forse una sorta di “intimidazione” sospesa fra le parole…

  3. Se Berlusconi NON è nell’esercizio delle sue funzioni allora equivale a un qualsiasi privato cittadino che telefona alla questura. Ora, sulla base di cosa un comune cittadino può fare una concussione nei confronti della polizia?
    (leggersi l’articolo di legge sulla concussione).

    Delle due deve valere almeno una:
    1) Berlusconi non era nell’esercizio delle sue funzioni e quindi non può fare concussione.
    2) Berlusconi era nell’esercizio delle sue funzioni e quindi la competenza è del tribunale dei ministri.

    Questo si evince dalle modalità previste per il reato di concussione. Se poi quello che è scritto sulla legge non va interpretato secondo la LOGICA, ma secondo il PARERE PERSONALE, allora mi arrendo.

  4. (e faccio notare che l’unico modo di fare concussione è nell’esercizio delle proprie funzioni di funzionario pubblico, pertanto avrebbero ragione coloro che dicono che il processo è di competenza del tribunale dei ministri)

    La questione non è così semplice, proprio ieri parlando con un finanziere, mi diceva che la competenza è di Milano perché Berlusconi NON era nell’esercizio delle sue funzioni, la competenza sarebbe stata del tribunale dei Ministri se a telefonare fosse stato Maroni, perché è ministro degli interni…

  5. Fintanto che la gente parlerà di Berlusconi, lui (o un suo clone) vincerà. Quando la gente finalmente si libererà mentalmente di Berlusconi e inizierà a ragionare di come desidera che sia l’Italia e come desidera cambiarla, senza aspettare che esca fuori un imbecille qualsiasi da un partito che gli dica “oggi ho deciso che dobbiamo pensarla così…” e tutti dietro come pecoroni, allora forse il paese cambierà davvero.

    Oggi c’è Berlusconi, domani ce ne sarà un altro uguale, che magari non fa festini orgiastici modello imperatore Tiberio nelle sue ville, ma che porterà avanti sempre la stessa politica.

    I giornali parlano di “Bunga bunga”. A me non può fregar di meno. Per me i problemi dell’Italia sono la disoccupazione, la cassa integrazione, la bassa produttività, la precarietà, l’inflazione.
    Ti rendi conto che i dati di Draghi della banca d’Italia sono passati in diciannovesima o ventesima pagina per parlare del “bunga bunga” di Berlusconi?

    Questo è il paese dove ci sono più di 38 riviste di gossip in edicola. È un paese malato mentalmente quello che dà più importanza al gossip che non al resto.
    Io mi aspetterei di vedere la stampa seria incalzare Berlusconi sui dati dell’economia, di chiedergli che cosa intende fare per i disoccupati, i cassaintegrati, i precari. Mi aspetterei di vedere la stampa incalzare Berlusconi su come intende dare l’avvio allo sviluppo economico senza intaccare i conti pubblici. Di come intende abbassare le tasse, ammesso che lo voglia fare. Di quali sono i numeri dei costi standard del federalismo.

    Di tutto questo non si parla perché ci dobbiamo occupare di una vicenda squallida che a mio avviso difficilmente porterà a una condanna, perché il poliziotto che ha risposto a Berlusconi non si è sentito concusso e perché Ruby nega che ci siano stati rapporti sessuali. Vero o non vero che sia è la magistratura a dover dimostrare che Ruby e Berlusconi abbiano effettivamente trombato (auguri…) e che il poliziotto si sia sentito concusso (e faccio notare che l’unico modo di fare concussione è nell’esercizio delle proprie funzioni di funzionario pubblico, pertanto avrebbero ragione coloro che dicono che il processo è di competenza del tribunale dei ministri).

    Anche questa volta si è usata un’arma di DISTRAZIONE di massa per evitare di parlare dei veri problemi del paese. Perché la verità è che i precari sono anche nelle redazioni dei telegiornali e dei giornali nazionali, quindi agli editori non fa comodo che se ne parli. Perché dei disoccupati oggettivamente non frega un tubo a nessuno e i cassaintegrati si meritano questa condizione perché hanno un contratto a tempo indeterminato e prendono troppo e quindi è giusto che diventino precari a progetto e con salari dimezzati oppure disoccupati.

    Bah…

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